Lo sguardo panoramico nella guida, come nella vita!
Contenuti del post
Lo sguardo panoramico è un approccio alla guida che dovrebbe essere insegnato e che, invece viene erroneamente considerato come atteggiamento istintivo.
E’ sera, sono in piedi dalle 5,30 del mattino e sono le 19,30. E’ estate e a quell’ora c’è una luce strana, la peggiore a mio avviso non c’è abbastanza buio perché i fanali dell’auto schiariscano la strada e non c’è abbastanza luce per vedere bene da lontano. Il tramonto è bellissimo, ma se stai guidando e per di più sei in arretrato di sonno, è tremendo.
Imbocco la tangenziale e subito mi imbatto in quei maledetti “lavori in corso”.
Nel giro di poche centinaia di metri la strada diventa un imbuto stretto e lungo, a perdita d’occhio, le barriere laterali sembra che si spostino all’interno… lo sguardo rimbalza a destra sinistra, il piedi si alza dall’acceleratore, il respiro si fa veloce, poi una voce interna, per fortuna, mi parla e dice: ”Guarda avanti!”
Di colpo la strada ritorna ad allargarsi il respiro torna normale e mi tranquillizzo, posso farcela.

Questo episodio, mi ha fatto riflettere sull’importanza dello sguardo mentre si è alla guida di qualunque cosa, moto, scooter, auto o cavallo!
Si cavallo, negli anni in cui facevo concorsi ippici, utilizzare lo sguardo panoramico, era fondamentale quanto difficile, in quanto si aveva sempre la tendenza ad abbassare gli occhi, piuttosto che guardare avanti, fissare un punto per terra, magari dove c’era un sasso, o comunque qualcosa che volevi evitare, con il risultato inevitabile di finirci sopra
.
L’atteggiamento del tuo corpo faceva si che il tuo cavallo “sentisse”, si accorgesse del tuo sguardo ed andasse esattamente dove tu stavi guardando, il contrario della tua volontà, quindi.
Non essendo una esperta di guida in moto, mi sono chiesta se questo atteggiamento, potesse essere riportato anche sulle due ruote e l’ho chiesto ad un gruppo in un forum. I partecipanti, appassionati di moto, mi hanno confermato che anche per loro era lo stesso. Fissa un punto che vuoi evitare e ci andrai contro, quasi matematicamente.
Sembra un fatto ovvio, ma in realtà non lo è. Se lo fosse, lo sguardo e la sua direzione, sarebbero delle cose che ti insegnano nelle scuole, che viene nominato come fatto fondamentale come, mettere la cintura di sicurezza usare la frizione e il freno… invece no! È dato per scontato, come se fosse un fatto istintivo, che invece non è!
Ed infatti in un dettagliato post sulla guida sicura, Luca Govoni scrive
Come imparare veramente a guidare una moto: le basi tecniche che nessuno vi spiegherà mai…
Guidare un motorino: le cose che nessuno vi insegnerà mai
Bene io non sono certo la persona più adatta ad insegnare alcunché, per cui mi limito a dare la mia personale opinione e testimoniare quello che è stata la mia esperienza, mi piacerà poi sapere cosa ne pensi anche tu.
Comincio con il definire cosa intendo per sguardo panoramico. Lo sguardo panoramico è un atteggiamento di guida, un modo di guardare e di osservare la strada, ma non solo. E’ un modo di porre l’attenzione su ciò che ci succede intorno, è quel modo di approcciarsi alla strada che ci consente di prevedere cosa potrà succedere, mettendoci quindi nella condizione di poter prevenire un possibile problema.
Vediamo qualche esempio:
Ci troviamo in una strada a percorrenza veloce, magari anche molto poco frequentata in quel momento, diciamo così, vuota. Questa.

Non ti basterà guardare avanti, lontano. Dovrai essere presente, il tuo sguardo dovrà essere concentrato sulla possibilità che, da quell’incrocio possa sbucare qualcuno che, come te, pensa che sia l’unico a sfrecciare in una soleggiata giornata d’estate….
Facci caso, se fissi un punto, lontano da te, il tuo cervello riesce a percepire le immagini che sono intorno a quel punto. Non vedi soltanto ciò che stai fissando, ma hai sotto controllo tutto un insieme di situazioni che ruotano intorno al punto.
Sei in città, traffico, macchine parcheggiate, sulla destra persone che camminano, sulla sinistra un parco giochi e bambini che stanno giocando a pallone.
Tu stai avanzando, il semaforo è verde da un po’ e temi che possa diventare giallo e poi rosso, facendoti perdere quei 10, 20 secondi preziosissimi, che non ti consentirebbero di arrivare là dove vuoi arrivare e quindi acceleri. Perfetto.
Se non fosse che quel pallone che sta facendo tanto divertire i bambini nel parco giochi, decide che non ha più voglia di stare con loro, ma sceglie di intralciare il tuo preziosissimo spazio, portandosi dietro anche un entusiasta bambino che, nella foga di recuperare il suo disubbidiente pallone, non si accorge della tua fretta….
Il tuo sguardo panoramico, però ti avrà consentito di: vedere il parco giochi, vedere il pallone e, soprattutto accorgerti che, un bambino sta sbucando da dietro una macchina… se la tua velocità sarà coerente con la situazione, tutto si risolverà in una frenata e niente più, perché avrai avuto il tempo di ragionare, decelerare, frenare e fermarti, avrai visto lontano… avrai previsto tutto!
Ma se il tuo sguardo era semplicemente perso nel vuoto, non avrai visto niente; la tua mente sarà stata focalizzata nella sala riunione, dove ti stavi dirigendo, senza nemmeno sapere di essere ancora in strada….
Lo sguardo panoramico deve essere focalizzato su ciò che stai facendo, assieme alla tua mente! La distrazione di un secondo può costare la vita a qualcuno.
Lo sguardo panoramico serve e deve essere inteso come atteggiamento in generale, come capacità di prevedere, grazie ad una più ampia visione delle cose.
Sei in tangenziale, traffico scorrevole, ma intenso. Sei in seconda corsia e stai guardando avanti, non le macchine che ti stanno affianco, non le ruote del camion che ti è a breve distanza passato affianco, no. Avanti, lontano.
Vedi, davanti a te, su una macchina che ti precede di parecchie lunghezze (perché tu mantieni sempre le distanze dalle macchine che ti precedono…) che gli occupanti gesticolano, e che il guidatore, spesso, gira lo sguardo verso il passeggero, sembrano discutere concitati.
Questa è una situazione potenzialmente pericolosa. Il guidatore dell’auto potrebbe, anzi è sicuramente distratto dalla situazione che sta vivendo e non è concentrato sulla guida.
Potrebbe cambiare corsia di colpo, senza preoccuparsi dell’arrivo di qualcuno dietro di lui, oppure frenare senza un motivo apparente, sbandare. Se sta litigando con il passeggero, può non essere lucido e fare dei movimenti non adeguati, mettendo in pericolo se stesso e coloro che sono in strada.
Tu l’hai visto, te ne sei accorto, grazie al tuo sguardo ed alla capacità di prevenire i comportamenti altrui.
Atteggiamento fisico e postura alla guida dello scooter
Lo sguardo panoramico poi, serve anche ad avere un’atteggiamento fisico corretto, una postura sulla moto o scooter che sia, che ti porta a stare nella giusta posizione, a vedere lontano, le traiettorie delle curve che dovrai impostare, guardi nella direzione dove vuoi andare, scegli il percorso giusto e non ti focalizzi su ciò che vuoi evitare, perché quello lo vedi già con la “coda dell’occhio”. Come il cavallo, la moto va dove il corpo del suo guidatore guarda….
Una visione ampia delle cose, dei problemi, delle situazioni, ci consente di risolvere meglio e più a lungo termine i problemi che affrontiamo, in tutto, non solo nella guida. Se ci soffermiamo solo sui dettagli non capiremo mai l’insieme del problema.
Partire dal generale, per arrivare al particolare e mai il contrario.
Più semplicemente, guardare avanti, ti serve anche per apprezzare il mondo che ti sta intorno… se in spiaggia cammini, guardando la battigia, ti perdi il panorama delle onde che si increspano da lontano…
La visione di insieme. Ecco cos’è per me lo sguardo panoramico. E tu cosa guardi quando sei alla guida? Dove focalizzi il tuo sguardo?
Raccontamelo subito! Fallo da qui.