In Caso di Emergenza – ICE
Oggi parliamo del progetto ICE: In Caso di Emergenza
“ICE In-Case-of-Emergency-simbolo“. Con licenza Marchio tramite Wikipedia.
Grazie all’amico Giorgio Bazerla del comitato coordinamento motociclisti, sono venuto a conoscenza (certamente in ritardo) di questa iniziativa.
Di cosa si tratta?
Il programma ICE (In Caso di Emergenza – In Case of Emergency) è stato concepito dal paramedico Bob Brotchie nel maggio 2005. L’idea dietro a questo programma è di permettere ai primi soccorsi (soccorritori, vigili del fuoco, polizia) di identificare le persone e di contattare i loro parenti prossimi per ottenere informazioni mediche. da Wikipedia
L’ho trovata un’idea estremamente interessante e certamente da diffondere. Ho quindi deciso di scrivere questo post e chiedere a tutti voi lettori di condividerlo per farne conoscere il contenuto il più possibile.
In breve basta aggiungere alla propria rubrica del proprio smartphone un contatto nominato appunto ICE con il numero di telefono della persona da contattare per far avere, nel più breve tempo possibile, informazioni utili che ci riguardano ai nostri soccorritori.
Le persone maggiormente interessate sono in particolare tutti coloro che soffrono di patologie invalidanti quali allergie gravi a farmaci o che stanno assumendo farmaci che potrebbero aggravare una situazione (penso agli antiaggreganti) o con un gruppo sanguigno non compatibile con altri (tutti i così detti “donatori universali”), tutti coloro che sono soggetti a possibile aggravarsi di altra malattia, in caso di particolare stress (es. epilessia, cardiopatie ecc.) le donne in gravidanza appena iniziata e quindi non immediatamente visibile…ecc, ecc
Ovviamente, cari medici ed operatori del settore, non faccio il vostro mestiere e mi auguro che mi correggerete se sbaglio e che diate il vostro contributo a questo mio scritto, con commenti e suggerimenti ulteriori.
Oggi, tutti hanno con se un mezzo di comunicazione pieno zeppo di contatti. Identificarne uno o più a questo scopo non è certo un problema.
ICE: facciamo alcune considerazioni:
- Se abbiamo un codice che blocca il telefono, il soccorritore non può averne accesso.
- Non tutti sono in grado di utilizzare ogni tipo di telefono o i-phone.
- In caso di incidente, il telefono più rompersi.
Forse anche queste considerazioni non hanno mai fatto decollare davvero questo progetto, nonostante molte case (come anche la Vodafone) abbiano cercato di far inserire forzatamente dei numeri in rubrica indicandoli di default ICE .
Ed allora si potrebbe ovviare a tutto ciò, mettendo assieme ai propri documenti il/i numeri di emergenza, preceduti dalla sigla ICE, se non ci sono informazioni rilevanti da trasmettere, oppure scrivendo le necessarie informazioni mediche, qualora ce ne fossero di assolutamente fondamentali.
Potrebbe essere anche un biglietto da visita con evidenziato in grande la sigla ICE e nel retro del biglietto, si possono aggiungere altre info.
Una soluzione del genere è semplice e veloce da fare, da modificare qualora ci fossero dei cambiamenti da fare (il numero da chiamare può essere sostituito da altri) o da aggiornare in generale.
Inoltre penso che i soccorritori (ma anche qui ditemi se sbaglio) cerchino di identificare la persona da soccorrere cercando tra i documenti e quindi proprio qui potrebbero trovare le info che gli servono.
Ma anche la tecnologia può venirci in aiuto.
In questo sito CERQl che è inglese, hai la possibilità di inserire tutti i tuoi dati, con anche immagini e fino a 2500 caratteri. Ti viene quindi spedito un adesivo da applicare sul casco od ovunque sia ben visibile, con un codice QR. Ai soccorritori basterà puntare sul codice per avere tutte le informazioni.
Come vedi all’estero è una pratica molto utilizzata, pensaci se devi fare un viaggio fuori dall’Italia!
Ed allora amici, sperando che non debba mai servire ed anzi, usando in modo scaramantico questo metodo, condividete con tutti e fatemi sapere cosa ne pensate, i vostri suggerimenti sono sempre molto apprezzati!
A presto!